Le origini dei Tarocchi

I tarocchi celano un mondo misterioso è meraviglioso. Anche se molti ravvisano in essi inutili superstizioni.
I Tarocchi sono icone, archetipi,  e,  parlano una lingua ignorata dalla maggioranza di noi, quella dei simboli. Siamo talmente abituati a usare il linguaggio delle parole,  che ci siamo dimenticati di   altre forme di comunicazione,  come l’arte, la quale ricorre alle immagini per trasmettere messaggi.

I Tarocchi sono icone simboli, archetipi, che condividono la natura delle immagini sacre, essi  si dividono in Arcani Maggiori e Arcani Minori.

La parola Arcano, cela un significato recondito, quello di “Arca” ovvero custodia, in greco. Sono immagini che vanno custodite gelosamente e trasmesse ai posteri.

 I Tarocchi sono anche carte da gioco, in quanto, tali , conciliano due mondi diversi: quello magico e ludico. I 22 arcani Maggiori, sono mistici, contraddistinti da nomi particolari, La Morte, il Giudizio, la Luna ecc.i 56 arcani minori, si rifanno invece alle carte da gioco tradizionali, assi bastoni, cinque di coppe.ecc.

Le origini dei Tarocchi, sono molto contrastanti,  c’è chi parla di origini indiane, cinesi o arabe. In  Europa appaiono nel quindicesimo secolo.La diffusione capillare si ha fra L’ 800/900 quando cominciano ad essere usati da gruppi di occultisti, reinterpretati in chiave originale da diversi esoteristi fra cui Arthur E. Waite e Aleister Crowley, cui dobbiamo la nascita di mazzi di Tarocchi particolarmente famosi.

Fattivamente essi sono dei veri e propri messaggeri, degli intermediari divini. Ovviamente anche la sequenza delle carte è importante perché esplica una sequenza temporale  di tipo logico, per esempio la prima carta rappresenta il passato, la seconda il presente la terza il futuro.